Un daino a spasso per Santa Sofia

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Ecco l'articolo. Conoscendo molto bene il vice sindaco in questione avrei affidato la bestiola a qualche altra buon anima. Non vorrei che invece di liberarlo in natura abbia optato per una liberazione su grigliata.   
Ovviamente scherzo, di sicuro l'ha liberato in un bel boschetto.  Domani o dopodomani glielo chiedo

un daino a spasso per santa sofia   
fino a 2 anni fa nel paese di corniolo "abitava" un bel daino maschio, dormiva in un piccolo campo abbandonato dietro le case, non esitava a risalire l'antico borgo per attraversare il paese, non era addomesticato, teneva un atteggiamento di attenzione verso gli abitanti che lo avevo "accolto" con meraviglia e stupore.
A settembre 2012 presentava una grossa lacerazione nella zampa posteriore, probabilmente il genere di ferita faceva supporre di essere incappato nel filo spinato durante il salto di una recinzione. Avvisati tutti gli organi competenti non ho mai saputo se effettivamente sia stato narcotizzato per essere medicato (suppongo di no nonostante un sopralluogo della forestale).
Le settimane sucessive è sparito dedicandosi alla stagione degli amori senza mai far più ritorno in paese.
Spero che quel bel daino sia ancora in vita.

Riccardo, abiti anche tu nei paraggi?

In attesa della risposta di Riccardo allungo un po' la storiella. Pare che sia giunto in paese perchè è abituato a giocare con i bambini di una frazioncina. L'altro giorno, vedendoli salire sullo scuolabus, ha deciso di seguirlo ed è giunto per l'appunto a Santa Sofia.

clse ha scritto:Riccardo, abiti anche tu nei paraggi?

Sì, sono di Forlì, frequento spesso in autunno/inverno il parco Foreste Casentinesi (versante romagnolo).

Ma non è finita. M'hanno detto che una volta giunto in centro è entrato in un bar e s'è mangiato una brioche. Poi è uscito lasciando fuori un ricordino. Mancava solo il ragionier Fantozzi.    

Il daino è comunque tornato nel suo habitat, in fin dei conti sta meglio lì che in piazza.  

oggi ne hanno dato notizia al tg di studio aperto, con immagini e interviste dei locali che la accudiscono, se ho ben capito si chiama "Chicca"

  

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Il video e la bestiola sono simpatici, però, leggendo l'articolo, la situazione è a dir poco assurda! Basti pensare ad alcune cose:
1. il daino è palesemente imprintato sull'uomo, quindi qualcuno lo detiene (deteneva), non si sa se legalmente o meno.
2. è pericolosissimo giri libero, sia per gli investimenti che per una reazione improvvisa (è pur sempre un selvatico, e pure forte), sia per quando crescerà (avrà troppa confidenza)
3. assurdo il comportamento della Forestale che se ne lava le mani lasciandolo ad un cittadino qualsiasi, come è il vicesindaco in quest'occasione, a meno che non abbia dimostrato che il daino sia suo, e quindi gli andrebbe pure comminata una sanzione amministrativa perché un animale, qualunque sia, non può girare come gli pare.
4. ancora più assurdo liberarlo in natura: un animale così imprintato non avrà mai paura dell'uomo e delle auto e, a parte finire impallinato presto (probabile), potrebbe diventare quasi certamente pericoloso per investimenti e contatti ravvicinati (come già detto).

Ovviamente in tutto questo il povero daino non ha colpe, ma come sempre le abbiamo noi.

Ciao,
Emanuele

Quoto Ketos , non vorrei che durante il periodo degli amori facesse qualche minc....a !!

Le esagerazioni fanno male sia in un verso che nell'altro. E' giusto che un selvatico rimanga come tale ma non è la prima volta che qualcuno si cimenta in questo genere di avvicinamenti. Di solito accade che se ne vanno per il richiamo degli amori e non tornano più. Anche sul fatto che siano più o meno vulnerabili ho seri dubbi. Ammazzare un daino è semplicissimo, selvatico o non selvatico.Il daino è comunque tornato vivo e vegeto nel suo habitat, ed indipendentemente da chi l'ha accompagnato è stato fatto quello che si doveva fare.

Insomma.... giusta l'osservazione di Ketos, ma è stato fatto tutto in buona fede e senza danni per il daino. Andrebbe fatta una campagna informativa agli abitanti che forse nemmeno sanno che non si può allevare un selvatico.

Credo che questi errori siano frutto di ignoranza in materia faunistica. Di solito i contadini fanno di tutto per scacciare questi animali che si avvicinano alle case ma poi capita che qualcuno per semplice spirito di compassione o non so bene cosa inizi a dargli da mangiare. Il tutto però avviene senza doppi fini perchè come dicevo prima non è molto difficile uccidere questi ungulati. Se vedete la mia recente foto scattata in pieno giorno con il cellulare in apposita sezione vi renderete conto di cosa sto parlando.

Sicuramente manca l'educazione per la gestione di questi eventi, quella andrebbe fatta. Io per esempio ho appreso queste semplici nozioni frequentando i forum ma nessuno s'è mai sognato di spiegarmi che i selvatici non vanno allevati.

Aggiuno alla storia qualche dettaglio che m'hanno raccontato oggi. Chiacchere paesaene da prendere sempre con le molle, ma non credo che siano fandonie.

Sembra che il daino sia stato trovato ai bordi di un campo da due bambini. Una volta preso su dai bambini il gioco era fatto (la mamma in ogni caso l'avrebbe abbandonato) e così qualche buon anima decise di non lasciarlo morire di fame.  Il collare con campanellino gli fu messo per evitare botti accidentali come quello che tirarono a Belinda, la cerva zoppa.

Non avevo dubbi che la storia fosse questa o molto simile, ma il problema rimane sempre il comportamento della Forestale, che non può con assoluta semplicità lasciare che un animale selvatico venga preso da un privato (parlo del vicesindaco, non della famiglia che l'ha allevato, di cui probabilmente la Forestale non sapeva nulla). E la cosa è peggiorata rilasciando il daino in natura, se così è stato fatto, dato che è comunque un pericolo per la sua confidenza con l'uomo. Ormai andava tenuto in cattività presso un recinto faunistico.

Ciao,
Ema

La vicenda non è conclusa. Sembra che qualcuno sia andato a trovare Chicco nel centro faunistico ed abbiano constatato che le condizioni in cui è tenuto siano al limite della decenza.

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Questa è l'ultima della disputa che ha coinvolto l'ENPA.

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